Una famiglia tutta "al naturale"
La Masseria San Iorio si trova a 1000 metri di altitudine, è una piccola azienda agricola montana, creata e condotta da Juliette Grosso di professione medico, specialista in Medicina Interna, Diabetologia e malattie metaboliche
Ed è stata proprio l'esperienza professionale a spingere Juliette a creare la Masseria San Iorio. Il desiderio forte era ed è quello di poter far crescere la propria famiglia lontano dai rischi di una alimentazione innaturale, rivalutando il modo in cui i suoi genitori contadini l'avevano cresciuta.
Fu così che nel 1985 Juliette, insieme a Tullio, pioniere della bio-edilizia, costruì la prima struttura della Masseria, realizzandola scrupolosamente con materiali naturali ed eco-compatibili, legno, pietra, cotto, ecc.. Raccolse le pietre da tutte le terre circostanti e ne fece un robusto muro di cinta, impianta il primo orto, alleva gli animali da cortile, seleziona una razza di galline autoctone e selvagge, fà colazione con il latte appena munto, beve l'uovo ancora caldo, prepara marmellate con la vecchia ricetta di nonna e la Ratafià con quella di "Argene", mito paesano di questo liquore antico.
Da allora dedica il suo tempo libero all'orto e ai rosai. E la sera, stanca degli innumerevoli impegni, si rilassa ammirando un favoloso cielo stellato. "Oh! Finalmente si torna a vivere!"
La "Masseria San Iorio" è nata, quindi, come rifugio rigorosamente ad uso famigliare, con tutti i sogni e le passioni che ciò comporta. Una passione che è diventata "la febbre" di tutta la famiglia: "Guarda papà ! quanto è brutto quel terreno abbandonato
"Amò, perché non dissodiamo quel terreno? Perché non sistemiamo quella scarpata? Perché non rimettiamo una siepe lì?".
Una passione che alla lunga ha assorbito le energie di tutti i membri della famiglia, mettendo a dura prova la resistenza fisica di ognuno. "Che fare? Non ce la faccio più!! Abbandoniamo?"
"Ma non si può abbandonare una "cosa" così bella, non si possono dimenticare le vigorose litigate con i cacciatori che sparavano su qualsiasi forma vivente, le litigate con il vicino che bruciava le erbacce e con esse buona parte delle siepi spontanee, non si può fuggire al vitale sentimento che si prova nel vedere che la natura intorno rinasce e rinvigorisce, nel vedere le siepi ripopolarsi di mille specie di animali, nell'osservare l'armonia e la convivenza tra le specie che solo la natura sa dare. Non si può fuggire a qualcosa che ormai ti è entrata irrimediabilmente nel sangue. Sarebbe come rinunciare alla propria vita", dice Juliette..
Così nel 1998, per decisione unanime, la passione si trasforma in un'azienda produttiva continuando a rispettare tutti i principi e la vocazione ecologista finora perseguita.
Da quel momento è diventata una gara continua di tutta la famiglia, per migliorare giorno per giorno prodotti, ambiente, ospitalità, dividendosi i compiti e assumendo i ruoli più idonei alla propria attitudine.
Naturalmente, al primo posto, della lista vengono nonna Ida, nonno Levino e nonna Clara, figli di contadini, e a loro volta contadini, ispiratori e istruttori per buona parte delle attività produttive aziendali, risolutori di molti dubbi di percorso.
Grazie a loro e ai loro racconti è stato possibile risalire a preziose ricette e usanze che altrimenti, sarebbero andate irrimediabilmente perdute
Clara, la figlia di Juliette e Tullio, è diventata la "responsabile zootecnica" e oltre a tenere sempre sotto controllo la salute e il benessere del cortile, spesso le tocca mungere le capre prima di andare a scuola.
Giuseppe, il primogenito, studia Ingegneria e quindi non poteva non cimentarsi con la progettazione del laghetto, oltre naturalmente a tenere sotto controllo tutta la situazione tecnica dell'azienda, mezzi, impianti, cancelli elettrici ecc.
Tullio è sempre più indaffarato ad allestire tettoie, rifugi e l'osservatorio da dove i bambini, oggi, senza disturbare gli animali, possono osservare la vita che c'è intorno al laghetto.
Juliette, oltre a coordinare i bravissimi collaboratori della Masseria, è alla continua ricerca di piante antiche, arbusti in via di estinzione, di ricette ormai dimenticate da secoli, collaborazioni con piccole realtà come la sua, per poter offrire ai suoi Ospiti una gamma sempre più ricca di prodotti Biologici Tipici Regionali.
Dantina, che da anni opera nel "sociale", amica di molti gruppi musicali e studiosi di balli popolari, organizza corsi di danze antiche (pizzica salentina, tarantella calabrese, tammurriata napoletana) e feste tradizionali che si svolgono periodicamente in Masseria (Festa di Primavera, Festa della tosatura, Festa della trebbiatura, Festa della vendemmia, Festa del maiale).
I risultati di tutto questo impegno, e soprattutto di tutto questo amore con cui operano in azienda sia i familiari che i dipendenti è straordinario.
Vale proprio la pena di visitare la Masseria: solo così si può capire come qualcuno possa diventare "dipendente" da una passione così faticosa.
Però, attenzione perché quella febbre è contagiosa, il sentimento e l'amore potrebbero rendervi natura-dipendenti e rischierete di avere delle crisi di astinenza per la lontananza dalla Masseria San Iorio. |